Wilhelm Humboldt. Scritti filosofici e pensiero liberale

Wilhelm Humboldt (1767-1835) è considerato un autore molto attuale. Con Humboldt il pensiero liberale raggiunge la massima espressione, perché la caratteristica principale della sua teoria è quella per cui il liberalismo è una dottrina dello Stato limitato, riguardo ai poteri, e dello Stato minimo, riguardo alle funzioni. In altre parole lo Stato deve restare sempre completamente estraneo alla sfera morale e sociale del singolo individuo ed esso è sempre un male per le energie individuali (lo Stato è un male necessario), ma del quale non se ne può fare a meno perché garantisce la sicurezza interna ed esterna. Lo Stato deve intervenire il meno possibile nel naturale svolgimento della società civile. L’intervento dei pubblici poteri rischia solo di ostacolare e condizionare il normale operare degli uomini. Di conseguenza nella visione di Humboldt acquista una particolare e profondo rilievo l’individuo, concepito come centro di autonoma iniziativa sociale ed economica e dedito alla propria affermazione personale, al proprio benessere ed alla propria felicità. C’è quindi in Humboldt una sconfinata fiducia negli uomini. Lo Stato pertanto può intervenire solo in caso d’offesa dei diritti del singolo da parte degli altri, cioè quando un individuo è privato, senza il suo assenso, della proprietà o della libertà personale.Porre l’individuo al centro dell’universo è però solo una delle due condizioni necessarie per il progresso. L’altra è identificata da Humboldt nella varietà di situazioni, perché anche l’uomo più intelligente non progredisce in un ambiente uniforme: ed è qui che c’è la grande attualità dell’autore.Secondo Humboldt, la varietà è sempre meno accentuata, in quanto ogni epoca comporta una molteplicità sempre inferiore alla precedente, per colpa del processo di unificazione e di omogeneizzazione dei modi di vita, del costume, della mentalità, della cultura, ecc… È da aggiungere pure che il complicarsi della vita sociale implica un sempre più massiccio intervento dello Stato nella vita sociale ed economica, con un conseguente ingrandimento dell’apparato burocratico pubblico, visto con diffidenza da Humboldt.Inoltre, alla luce delle contemporanee polemiche sulla società consumistica, anche le critiche rivolte alle grandi associazioni ed organizzazioni di massa (in cui l’individuo perde la propria autonomia ed originalità, a favore del conformismo e di comportamenti sempre più uniforme ed omogenei) fanno di quest’autore un grande e sorprendente visionario dei tempi futuri.

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